Pari con svista

La domanda è: dove sarebbe potuta arrivare la formazione bolognese se avesse potuto contare sul gruppo lanciatori al completo fin dall’inizio del campionato? La domanda è lecita, ma manca una risposta esaustiva, certo è che gli Athletics visti in campo contro la forte capolista non hanno assolutamente fatto la parte degli sparring partner, hanno altresì dominato le due partite nel box di battuta (30 hits!) con doppi a ripetizione ed un homer, ma non è bastato per vincere entrambe le partite, non è bastato anche perché il duo arbitrale ci ha messo purtroppo lo zampino. Il fatto accade all’ottavo attacco Athletics, Mendez batte un doppio e manda a casa Rumenos per il punto dell’8 a 8, base a Ledesma, Natali nel box per l’ovvia smorzata di sacrificio, un po’ centrale, Iacomuzzi, rilievo pesarese, raccoglie la pallina e tira in terza dove sta sopraggiungendo Mendez. “Salvo!” grida l’arbitro di base dando l’imprintig della sua decisione allargando le braccia. Protesta il terza base, protesta il lanciatore, il Manager del Pesaro si catapulta in campo, protestano tutti. “Tempo!” grida lo stesso arbitro, non è sereno, e si avvicina al collega di casa base, breve conciliabolo, poi torna verso il campo, gli avversari protestano ancora, lo accerchiano, e lui “Calmi…è OUT!”, come out? A questo punto ad andare su tutte le furie sono i bolognesi che mettono sotto protesto la partita. Un protesto giusto ma inutile, soldi buttati, in quanto che nel verbale l’arbitro contestato non si assume la responsabilità di quanto realmente accaduto e scrive di non aver assolutamente cambiato la sua prima decisione. L’arbitro capo dice “non sono stato io a fargli cambiare idea”. E’ una farsa. Diciamolo per correttezza, il nostro giocatore era out, tutta la vita, come si dice nel nostro sport, ma è il modo in cui la decisione è stata cambiata che, a nostro avviso, non è stato corretto, in più perché dichiarare il falso? A che pro? Non pensiamo che gli arbitri abbiano agito in malafede, ma il dichiarare il falso avvalora il giudizio negativo espresso nei loro confronti. Avremmo avuto basi piene e zero out, avremmo avuto la grande occasione di battere due volte la capolista, invece. Poi il nervosismo ha avuto il sopravvento e siamo morti all’extrainning.

Pazienza. Pazienza una “sega”!

GARA 1 : dopo tre inning l’Athletics conduce 4 a 0, sembra lei la capolista del girone. Depau è on fire e ad ogni apparizione del box stampa una valida, doppi di Mendez e Ledesma, Gerbi sul monte tiene bene. Poi arriva il quarto, l’inning del ribaltone. Pesaro va a punto 5 volte, nell’unico momento (troppo lungo) di appannamento del team felsineo, Gerbi si disunisce e concede quattro basi gratis, il triplo di Frau sparecchia, sale Bucchi in pedana, ma anche lui si becca due singoli prima di chiudere l’inning. I giallo verdi di Duarte non si danno per vinti e, prima pareggiano con tre valide in fila di Trentini, Carrà e Depau, poi vanno in vantaggio, al quinto, due doppi a seguire di Minarini e Trentini (ottimo sia in attacco che in difesa) , poi il singolo del solito Depau. Sesto e settimo senza punti, ma con una gran giocata difensiva di Bologna che elimina in ballerina tra terza e casa base un avversario. Ottavo inning, un errore su un possibile doppio gioco che avrebbe chiuso l’inning spiana la strada al Pesaro che segna tre punti e si riporta sopra nel conteggio, ma come detto nel preambolo, gli Athletics trovano subito il pareggio. Il nono attacco vola via senza sussulti si va all’extrainning, un eliminato, Bucchi curva interna sull’ultimo del line-up avversario, l’aria sposta impercettibilmente un lembo della casacca del battitore, per l’arbitro il battitore è colpito e guadagna la base, seguono due singoli di Gattei e F.Ridolfi, sul monte, con le basi cariche, sale Poppi che concede subito un valido a Cuello, Pesaro in vantaggio 10 a 8. Contrattacco bolognese sterile, Pesaro fa sua gara uno. L’Athletics recrimina sì sulla decisione arbitrale, ma molto di più sui 14 corridori lasciati sulle basi, che, alla lunga, pesano molto sull’economia della partita.

GARA 2 : Il Manager Cubano, Ronald Duarte, ripropone sul monte Giacomo Poppi. Immesso come closer ha appena perso la partita del mattino, alla fine si riscatterà alla grandissima (Complete game con 10 K e solo 6 bvc). Bologna va subito sotto 2 a 1 al primo inning. Al terzo Pesaro incrementa con un Home-run da un punto di Crinelli. Bologna non molla e al terzo Rumenos batte a casa il punto del 2 a 3. E’ una squadra, quella giallo verde, ben diversa da quella vista negli ultimi anni. Tutti fanno quadrato ed al quinto sferrano il colpo del K.O. Ottaviani, partente Pesaro, concede la base a Trentini. Carrà e Casadei battono valido e riempiono le basi. Depau batte debole sul terza base che elimina l’accorrente Carrà, in terza, ma Trentini segna il punto del pareggio. Rumenos ancora in valida batte un altro punto a casa, e nel box va Yvan Mendez, che fulmina il pitcher avversario con una bordata che va via diritta verso l’esterno centro che corre, corre, ma nulla può. E’ un fuoricampo di una potenza mostruosa, ma soprattutto sono altri tre punti nello score bolognese che passa a condurre 7 a 3. Pesaro accusa il colpo, Bologna chiude i varchi. Trentini all’esterno centro e Casadei in seconda base si propongono all’applauso della platea con eliminazioni spettacolari. Ancora punti al settimo, uno per gli ospiti, tre per i bolognesi (doppio di Ledesma e singolo di Guidoni). All’ottavo gli Athletics segnano il loro ultimo punto e fissano il finale sull’ 11 a 4.

Alla luce degli ultimi risultati, l’obiettivo della formazione bolognese, realisticamente, non può più essere la salvezza (tra l’altro Chieti ha perso ancora), ma ora come ora si può puntare su una posizione di classica più soddisfacente. Diciamo arrivare a metà classifica? Sì, per ora potrebbe bastare. Il prossimo avversario sarà il Cupra, ancora sul diamante di casa, per il recupero della seconda giornata. Una vittoria e poi tutti a Macerata, sabato 30 maggio, per il doppio incontro che potrebbe decretare la svolta decisiva di campionato della squadra di Duarte, ancor più adesso che tutto gira a mille, ancor più adesso che Mendez e Rumenos hanno rimesso in sintonia le parole “battuta valida” e “punti a casa” !