Il baseball fa male al budget olimpico

Facciamo un po’ di passi indietro. La mattina di sabato 9 luglio ultimo scorso mi sono alzato con una strana sensazione di nausea opprimente, avevo ben 5 cerchi alla testa… Non rendendomi compiutamente conto del perché di una simile emicrania ho ingurgitato una frettolosa colazione, mi sono impiombato di acetilsalicilico e sono sceso in edicola ad acquistare il quotidiano rosa, la Gazzetta. La compro solo d’estate e comincio a leggerla dal fondo, cerco notizie di baseball. A pagina 31 mi ha pervaso una forte emozione. A caratteri cubitali spiccavano le parole “Baseball e softball…”, ma era quello che seguiva, nel titolo, a darmi conferma che di baseball, sui giornali, se ne parla solo quando ci sono delle sfighe. Ricordo alcuni titoli visti in passato su Stadio “Scaldalo nel Baseball: arbitri Gay!”, “Doping nel baseball USA” o, più recentemente “Ragazzo ucciso dopo una partita di baseball” e così via. Quando in TV si parla di baseball è quando qualche pazzoide usa una mazza per accoppare qualcuno! Il titolo, a tutta pagina, si completava così “… fuori campo. Il batti e corri escluso dai Giochi Olimpici come voleva Rogge…” Ecco il perché di quei 5 cerchi e non solo 1 come qualsiasi comune individuo! Dall’edizione di Londra 2012 il nostro sport non parteciperà più alle Olimpiadi e per fortuna che non sono passati “sport” (?) come lo Squash, il Rugby a 7 o il Golf! Ma chi caspita è questo Rogge. Trattasi di individuo che, nella sua adolescenza (periodo difficile un po’ per tutti), a mio avviso, con buone probabilità, ha avuto esperienze inenarrabili con il baseball, altrimenti non se ne comprende appieno la crociata intrapresa, ed alla fine vinta, per annientarlo. Se cliccate su Google la parola “Rogge” vi si apriranno decine di opzioni. Il nostro, all’anagrafe, fa Jacques, ed è l’attuale presidente del CIO. Di nazionalità belga, 64 anni, gli ultimi 3 probabilmente dedicati a buttare fuori il baseball ed il softball dai Giochi Olimpici. Il quotidiano in questione ci informa che questa notizia è stata accolta da Rogge con “grande euforia”. Gli ha fatto l’effetto che può dare il bere cinque litri di birra alla spina o farsi una canna o non so cos’altro. Tutto ciò mi è sembrato assurdo ancorché deprimente. Rogge, oltre ad essere un noto chirurgo, ha praticato rugby (avrà preso troppe botte?), ma in definitiva è uno Yachtsman, un uomo d’acqua, un Velista ed ecco perché la vela SI ed il baseball NO, aggiungiamo che il baseball, in Belgio, tira come quello di un settantenne ed il gioco è fatto anche se continuo a non comprendere “l’euforia”. La defezione del batti e corri è stata fortemente voluta ed eseguita in maniera, oserei dire, “chirurgica” adducendo a giustificazione di merito il fatto che non ci sono stati abbastanza spettatori nelle edizioni olimpiche precedenti e, dovendo ridurre i costi… Ora, non me ne si voglia, ma credo che, nel 1996, ad Atlanta (USA) di pubblico non ce ne fosse poco, infatti tutto dipende dal Paese in cui si organizzano i Giochi e, soprattutto, dal battage pubblicitario per proporre i vari sport. Pazienza. Certo non ci mancheranno le immagini TV (meno di 20 minuti complessivi con la “chicca” di passare la linea allo Studio proprio nell’attimo in cui Liverziani batte un fuoricampo!) e non ci mancheranno nemmeno le telecronache RAI, in Grecia, per esempio fu sorteggiato chi seguiva altri sport e di baseball non ne capiva un’acca, e lasciamo perdere Mangini & Socio! Per l’amor di Dio (o Lenin) cerchiamo di essere seri almeno noi, piccoli addetti ai lavori.