Quante volte, anche scherzando, abbiamo sentito compagni di squadra e gente fra il pubblico gridare questa frase all’indirizzo del battitore di turno che si contorceva ed allontanava dal box di battuta cercando in tutti i modi di non essere colpito dalla pallina?
“Al pugnatt … vieni tu a farti colpire … la bala l’è dura!”
Quando si pensa ad un colpito, nel baseball, si pensa sempre al battitore, tutto il resto è casuale. Nella Major League, il 26 aprile scorso, si è sfiorata la tragedia, ma, ad essere colpito, in questo caso è stato l’arbitro di casa. Sì quello tutto protetto stile tartaruga Ninjia. Primo inning. In campo i Los Angeles Dodgers ed i Colorado Rockies. Il partente dei LA (Brad Penny) si è appena beccato un home run , il battitore successivo prende posizione nel box di battuta. Più che il lanciatore, è il ricevitore ad apparire alquanto stordito. Prima palla sul nuovo battitore, una dritta a 96 miglia, quasi 160 km ora, roba da autovelox! Il ricevitore guarda altrove, forse nel dog out, chissà, alza fiaccamente il guantone, la palla passa e si schianta sull’unica parte non protetta, la mandibola destra, del faccione dell’arbitro Danley che, al rallenti, sia accascia al suolo e perde conoscenza. Un knock-out formalmente perfetto. Dramma sfiorato. Incidente abbastanza tragicomico, ma all’arbitro è andata bene, qualche ora in ospedale, ghiaccio a volontà e poi a casa. Secondo me ha fatto allargare la maschera.
Purtroppo è’ andata peggio, l’anno scorso, il 23 luglio, ad uno degli allenatori dei Tusla Drillers (squadra che milita nella Minor Texas League), Mike Collbaugh, che ci ha lasciato le penne, colpito alla tempia da una linea in foul, mentre si trovava nella posizione di suggeritore di prima base.
Era il nono inning … quando si dice : “il destino”.
Nel nostro piccolo, chi ha rischiato parecchio, domenica scorsa, contro i White Sox di Buttrio, è stato il nostro giovane pitcher Simone Tavolazzi che si è visto recapitare una ricevuta di ritorno diritta sull’avambraccio destro. Una pacca incredibile, tant’è che, per un attimo, gli spettatori hanno pensato che la palla si fosse incastrata nell’osso. “Tavor”, nonostante la sorpresa ed il probabile dolore, è riuscito ugualmente a raccogliere la palla e a completare l’eliminazione in prima base. Il punto colpito è diventato un melone in pochi secondi, per sua fortuna gli accertamenti medici non hanno rilevato fratture. Solo, si fa per dire, una bella paura ed una simpatica contusione ricordo.
Ulna e Radio hanno detto “sono integri”, ma c’è chi giura che, avvicinando l’orecchio all’avambraccio, si sentisse distintamente, anche se in lontananza, Radio Maria, ma non erano preghiere!