Siamo in balia di pseudo-politici, omuncoli e donnuncole con l’unica attrattiva del potere e del desiderio di poterlo esercitare, indiscriminatamente. L’ipocrisia ci governa, e non da oggi. Abbiamo governatori che per abbellire la propria immagine verso i benpensanti, i finti ecologisti e non di meno le lobby internazionali del credito, del petrolio, decidono, nella piena facoltà dei propri poteri, di COLPIRE, MULTARE, SEQUESTRARE la libertà di chi utilizza ciò che altri, regolarmente, fabbricano, omologano, distribuiscono e vendono. Faccio riferimento ad un argomento che conosco bene: traffico e autoveicoli. Domenica 25 febbraio 2007 sarà la prima domenica, di chissà quante, che vedrà il blocco totale del traffico in ben 5 regioni del nord Italia nonché, a chi interessasse, nel Canton Ticino.
L’idea (chiamiamola così) è scaturita dal surriscaldamento improvviso, non del pianeta, bensì delle celluline grigie del signor Formigoni (Regione Lombardia) e, per paura di rimanere indietro e magari perdere qualche voto, copiata immediatamente, con carta carbone ecologica, da altre regioni, e tra queste l’Emilia Romagna.
Personalmente mi ritengo preso per il sedere, e non da oggi, ripeto. Ricordo che facevo le scuole medie (oggi ho 53 anni) e si parlava di riserve petrolifere prosciugate, ce n’era per “massimo” 20 anni, tavole rotonde, discussioni a non finire, tanti esperti interpellati, poi nella metà degli anni 70, improvvisamente, scoppiò l’ansia da crisi energetica e via tutti a piedi. La chiamarono austerity. I verdi, in seguito, applaudirono l’entrata in commercio della benzina verde che spostava i tumori dai polmoni al sangue e chissà a cosa altro! Fantastico! Ed anche in quei tempi si parlava di “fine dell’era del petrolio”! Pagliacci! L’unico risultato reale che, a volerlo vedere, sta sotto gli occhi di tutti è stato quello di veder sempre di più aumentare i costi del carburante e dei derivati del petrolio, salire e scendere le quotazioni in borsa, facendo perdere miliardi ai poveretti e facendo guadagnare miliardi ai potenti, aumentare le quote assicurative, che a loro detta, con la “liberalizzazione” e l’obbligatorietà, sarebbero dovute calare… invece! Il 25 andremo a piedi e l’aria sarà sempre inquinata perché, e bisognerebbe che qualcuno si ricordasse di essere di sinistra, le alluvioni vanno affrontate e bloccate alla fonte e non alla foce. Ricordate il superbollo, l’Italia era l’unico paese che lo pretendeva, colpiva le vetture a gasolio in quanto ritenute più inquinanti, qualche anno dopo, a seguito di innumerevoli sentenze della corte europea, tolsero la tassa e si “scoprì” WOW! che il diesel inquinava meno della benzina. Ed allora la gente cominciò a riacquistare vetture a gasolio fino a far arrivare le vendite al sorpasso… ed allora? Allora venne il tempo della marmitta catalitica, ma nessuno disse che funzionava bene solo ad una certa temperatura e velocità, e che in città serviva a poco, poi, ancora, siccome il gasolio è un derivato della produzione della benzina, qualcuno corse ai ripari ed inventò le “polveri sottili”, cambiando nome al DEMONIO.
BASTA PETROLIO! Sembra una bestemmia, ma sarebbe l’unica cosa sensata da fare. OBBLIGARE le case automobilistiche, NON IN 20 ANNI, ma in tempi molto più brevi, a rendere esecutivi quei progetti tenuti nei cassetti dirigenziali da decenni, per compiacere i poteri forti. Non è colpa del cittadino se acquista ed utilizza un mezzo di trasporto fatto in una certa maniera, che consumo un certo quantitativo di carburante. COMINCIAMO a produrre motori che fanno 70 km con un litro! Ci sono, ve lo garantisco! La Volkswagen, tanti anni fa, produsse un prototipo di un veicolo, un tre cilindri, che faceva oltre 50 km con un litro di gasolio, dov’è finito? La FIAT produsse una Panda elettrica con i probabili contributi governativi, dov’è finita? Ed infine PIU’ di 30 anni fa la RENAULT produsse un prototipo ad idrogeno! Dov’è finito? In un museo. Dicono che costa troppo produrre certe tecnologie, TUTTE BALLE. Vi siete mai chieste come mai i consumi di tutti gli autoveicoli in circolazione non supera mai i 20 chilometri al litro, in media? La verità è che di Don Chisciotte non ne esistono più e dare addosso ai “colossi” c’è il rischio di farsi male… meglio leccargli il di dietro, meglio far andare a piedi la gente tra gli applausi di tutti gli idioti che, nel caso non ve ne foste accorti, ci circondano e si moltiplicano (troppo in fretta per i miei gusti).