Avversari di sé stessi?

Portata a casa, con atroce fatica, anche la partita al Poiana contro gli entusiasmanti “falchetti” Fortitudo. Lanciatori in paranoia con fobie ancestrali che rendevano impossibili i terzi strikes e i terzi outs.
Il gap anagrafico ha fatto la differenza, soprattutto quando venivano appoggiate le mazze sulle kenko.
La già citata leggerezza del nostro girone crea una letargia agonostica dalla quale si fatica ad uscire e quando si incontrano avversari animati il panico è dietro l’angolo.
La giornata canicolare e le nostre divise in pvc non hanno certo aiutato a rendere la partita più bella, ma siamo noi stessi i nostri avversari più pericolosi.