WL Under 12: Ice A’s

Domenica 3 febbraio, ennesima giornata di Winter League, atta a delineare le classifiche di U12 e U14 per lo sprint finale, al fine di raggiugere un buon traguardo.

La nostra squadra doveva incontrare la fortissima compagine del Junior Rimini, che finora aveva vinto tutte le partite disputate, anche con diverso margine di differenza. Un’occasione di gioia, poter orgogliosamente, cimentarsi nel meraviglioso gioco del baseball, contro atleti di elevato calibro, per dar vita ad una entusiasmante e divertente partita. Evidentemente il timore reverenziale verso gli avversari, già al culmine prima di entrare in campo, deve aver condizionato oltremodo l’atteggiamento rinunciatario dei nostri giocatori, complicandone i movimenti e le normali reazioni per fornire una prestazione ben lontana dalle loro potenzialità. I piccoli A’s, hanno sbagliato gesti tecnici di elementare esecuzione come l’assistenza in prima base, o tenere la pallina in mano per diverso tempo, senza soluzione apparente, consentendo l’avanzamento dei riminesi fin troppo facile. In attacco, non sono riusciti a inquadrare i lanci dei romagnoli riuscendo a produrre una sola valida in tutta la partita.

Ehi ragazzi, non preoccupatevi!!! C’è ancora tanto tempo per migliorare.

Il 90% del gioco è mentale, il resto è fisico. Così recitò Yogi Berra, famosissimo giocatore e manager MLB, già citato in precedenti miei articoli; rendendo il baseball uno sport molto più democratico di altri, dove le prestazioni e le misure fisiche contano molto di meno dell’aspetto mentale e psicologico.

La paura di sbagliare può essere letale anche in un atleta di esperienza olimpica. Daniel Dion O’ Brien, detto Dan, decatleta di fama mondiale, detentore del record dal 1992 al 1999, vincitore dell’olimpiade del 1996 e campione mondiale nel 1991, 1993 e 1995, ritiratosi nel 2002, affermava: – sii orgoglioso di ciò che fai e ricorda che sbagliare va bene finchè decidi che non ti arrenderai! -.

La paura è fisiologica, trattandosi di un’emozione primaria, non si può annientare. Si può invece gestirla al meglio affinchè ci permetta di raggiungere il risultato desiderato.

Cercando pareri competenti sul tema, analizzando diversi articoli, ho appreso che scientificamente, questa emozione produce adrenalina. Quando si avverte il pericolo, il cervello stimola le ghiandole surrenali a rilasciare adrenalina nel circolo sanguigno 20 volte maggiore rispetto ad una situazione normale. Ciò provocherà quello che in gergo si dice una situazione di “lotta o fuggi”. Quindi si manifesta la paura di fare una brutta figura in campo, di sbagliare un punto importante, di sbagliare un gesto tecnico, di non essere all’altezza del ruolo assegnatogli dal mister, di non vincere o di perdere. Un’emozione trasversale a tutte le età e a tutti gli sport e i momenti più importanti del vissuto.

Per allentare tale tensione si suggerisce di vedere l’errore come un evento naturale che ti aiuta a crescere e a diventare quell’atleta più forte. Nel modo più classico cadere e rialzarsi, migliorarsi per non cadere più.

Un atteggiamento del tutto naturale, che il buon allenamento e le numerose occasioni di gioco possono aumentare la fiducia nei propri mezzi e aiutare in questi aspetti psicologici.

Il baseball per la sua specificità aiuta enormemente la crescita interiore e la ricerca dell’autostima dei ragazzi. Tema già trattato dallo scrittore Chad Harbach nel suo famosissimo aforisma sul baseball: – Il baseball è un gioco di squadra ma, allo stesso tempo, è un gioco solitario: a differenza del calcio o del basket, dove i giocatori girano, nel baseball ognuno ha la sua piccola trama del campo da seguire. Quando l’azione arriva a te, i riflettori sono puntati su di te, ma nessuno può aiutarti. –

E ancora Theo Epstein, dirigente che vinse il campionato di MLB con i Boston Red Sox nel 2002 e nel 2007 e con i Chicago Cubs nel 2016 dove tuttora milita: – il baseball è un gioco basato sulle avversità. È un gioco che ti metterà alla prova ripetutamente. Troverà le tue debolezze e vulnerabilità e costringerà ad adeguarti. Quell’avversità, nel quadro generale, è davvero una buona cosa perché ti mostra dove sono le tue debolezze. Ti dà l’opportunità di migliorare. –

Da martedì, quindi di nuovo in palestra per gli allenamenti. Ad un’età così invidiosamente giovane, questi ostacoli si superano agevolmente, con la consapevolezza di fare un’attività estremamente piacevole e educativa insieme a altri simpatici, ottimi, educati ragazzi, al fine di praticare il meraviglioso gioco del baseball.

-Date a un ragazzo una mazza, una palla e un posto dove giocare e avrete un buon cittadino. – (Joseph “Joe” Vincent McCarthy 1887-1978, allenatore di baseball dei Cubs, Yankees e Red Sox)

Forza A’s!!!

Athletics = 0 + 0 + 0 = 0        Junior Rimini = 2 + 2 + 3 = 7